27 luglio 2020

La pietà di oggi è il problema di domani? Le contraddizioni del nostro essere occidentali

Mandiamo soldi in Africa e ci compriamo un po' di coscienza, laviamo un po' del nostro peccato permanente di "ricchi occidentali".

la Chiesa, le ONG, Opere umanitarie di vario genere ci offrono ogni giorno le drammatiche condizioni di milioni di bambini, in TV e sui social passano di continuo queste immagini e la gente è portata a condividere un po’ del suo pane quotidiano con loro. La partecipazione emotiva e popolare permette l’adozione a distanza di tanti bambini in preda alla fame e alle malattie, alle carestie e alle guerre.

«Poi un giorno, dopo quindici anni, quelle immagini che prima mostravano poveri infanti denutriti e malati ora raffigurano baldi giovani che cercano di sbarcare clandestinamente in Europa. Mentre prima ci facevano stringere il cuorein preda al disagio emotivo, ora ci fanno rabbia perché osano cercare il benessere occidentale. Eppure, molti ce la fanno e in qualche modo vengono integrati nel nostro sistema. Ecco,quel bambino ormai cresciuto e che è riuscito a sbarcare da noi ringrazia il cielo ed è, magari, felice di quello che il destino gli ha riservato… ma il suo livello di scolarizzazione è molto basso per gli standard europei, la lingua la conosce, ma non tanto da poter diventare un impiegato, le sue esperienze di vita e di lavoro hanno un valore molto basso per il nostro sistema, per cui il nostro giovane immigrato potrà accedere solo ai lavori pesanti, manuali e non certo ben pagati. Non avendo qui la sua famiglia, né agganci, non ha una casa e così riesce a trovare alloggio solo nelle periferie più povere. 
I suoi figli saranno meno grati al mondo per aver scampato guerre e fame e si ritroveranno poveri tra i poveri, immersi nelle periferie più degradate, con scuole scadenti o problematiche, con compagni anch’essi frustrati e pieni di rabbia verso un mondo che, di fatto, li relega ai margini del benessere, con telefonini e tablet ma senza cultura e senza ascensori sociali ragionevoli.
Ma con un’aggravante fondamentale, qui possono vedere i ricchi e i benestanti, possono desiderare il benessere vero ed esserne davvero frustrati. A te, figlio di immigrati, sono preclusi gli accessi al vero benessere di un sistema sociale a cui non sei stato in grado di aderire. Da questo insieme di frustrazioni nascono i problemi che hanno anche in Francia con le banlieue, ovvero delinquenza e ricerca di un’identità sociale; qualcuno la troverà nella religione islamica, quale elemento di identità distintiva contro quel mondo che invece li emargina; qualcuno noleggerà un camion, sparerà in un locale, si incamminerà verso l’integralismo e la lotta violenta contro quel mondo che in qualche modo lo ha adottato, che salvò suo padre dalle guerre e dalle carestie, che lo ha immesso nel sistema scolastico e gli ha fornito i libri, i cinema, i musei e i centri culturali, allo stesso livello dei nostri ceti meno abbienti. Purtroppo, la religione islamica viene vissuta da queste persone solo nella sua accezione violenta e jaedista, se scegli la pagina sbagliata del Corano ti senti autorizzato a uccidere.»
(tratto da "Il bene minore")

Mentalmente Normale, NormaMentale, Marco Cestelli

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