01 luglio 2020

La scuola italiana dei "miracoli"

Una delle cose più "italiane" che ci sono in Italia è la scuola, talvolta cenerentola, talvolta principessa, spesso "contenitore di tutto".
C'è un investimento più importante dell'insegnamento per il futuro di una nazione? No. 
C'è un investimento meno produttivo nell'immediato presente della scuola? No. 
Ecco, la scuola è roba per statisti, e di questi abbiamo particolare carenza; pensare oggi alle generazioni future. 
Quindi farei alcune osservazioni personali sul concetto italiano, e politico, di scuola:
per rendere "produttivo" il sistema scolastico i nostri eroi partitici lo hanno concepito, negli anni, come un bacino di consenso attraverso concorsi in prossimità elettorale. Spessissimo le strutture sono vecchie e malandate, pensate nei decenni passati come contenitori di classi; "Sgarrupate". 
Gli insegnanti sono assunti a vita, se di ruolo (roba da anni '90) oppure condannati ad una estenuante precarietà. 
Valutazioni di efficacia dell'insegnamento? Non mi risulta che qualcuno sia stato espulso per inadeguata capacità a insegnare. Non mi risulta che qualcuno sia stato premiato per il grande impegno e per la propria capacità didattica. 

lo Stato ha stipulato un contratto fittizio con gli insegnanti per il quale: "ti pago poco, pretendo poco, tante vacanze, poche valutazioni, se vuoi ti lascio arrotondare in "nero" con lezioni pomeridiane, rompiamoci poco le scatole e tutto andrà bene. Come? Ti tocca pagare le fotocopie? La carta igienica? Materiale didattico self made? Suvvia, è sempre meglio che lavorare...hai mai visto un insegnante licenziarsi per andare a lavorare altrove? "

Poi il corpo decente presenta due caratteristiche antropologiche di grande interesse: 
  • la maggior parte dei concorrenti sono meridionali, che spostiamo al nord (dove ci sono posti vacanti) e poi tra legge 104, artifici vari riporto al sud. 
  • La maggior parte sono donne, più basso è il livello scolastico (dagli asili, primarie e secondarie) maggiore è la percentuale di donne insegnanti, più si sale (superiori e università) aumenta la percentuale di presenza maschile. 
Poi ci sono le "private", parificate ecc.. che, a dispetto della Costituzione, vengono finanziate dalla mano pubblica e svolgono un ruolo fondamentale sia per la libertà di insegnamento che per il servizio che, dicono (e ci credo), è essenziale per coprire necessità didattiche non coperte dallo Stato: pagano meno i docenti ma in cambio danno punteggio. 

Sembra che l'81% dei plessi scolastici non abbia accesso ad una buona connessione di rete, e questo la dice lunga su come viene considerata la scuola. Sulle attrezzature scolastiche, laboratori tecnici, scientifici, linguistici.. se tanto mi da tanto non siamo messi bene. 

I genitori sono parte integrante del sistema scolastico? Certo che sì, con i decreti anni '70 e '80 sono parte integrante del processo educativo ma invece di catalizzare processi di incremento delle competenze per gli allievi, sono diventati, negli anni, dei complici dei prediletti figli, hanno spesso scavato  trincee per difendersi da quei docenti che vorrebbero fare il proprio dovere, si sono inseriti nella didattica senza alcuna competenza, hanno giudicato i docenti senza cognizione di causa, hanno perorato cause particolari (le proprie) senza pensare al dovere del docente di pensare a tutta la classe. Prova a bocciare un fanciullo e ti ritrovi al TAR. 

Potrei dilungarmi sull'aumento della burocrazia, della presenza di ragazzi extracomunitari o comunque inseriti senza competenze linguistiche e culturali rallentando e costringendo gli insegnanti a gimkane didattiche...
Risultato: siamo i più ignoranti d'Europa e dodicesimi al mondo nella poco invidiabile classifica dei peggiori. Si si, proprio noi che abbiamo il record di siti UNESCO, beni culturali infiniti, bellezza ovunque, noi che abbiamo geneticamente la discendenza degli uomini migliori della storia, dell'arte e della scienza.. 

Poi arriva la quarantena per il Covid e si scopre che i nostri docenti fanno miracoli, impegnandosi allo spasimo, tra piattaforme didattiche, nuovi sistemi, telefonate di controllo e motivazione degli studenti, spesso spaesati. Lasciati soli senza esperienza hanno recuperato anni di innovazione tecnologica. La scuola ha fatto il possibile e ben di più. Ora teme che alla riapertura dovrà integrare la didattica a distanza con quella tradizionale ... potrebbe essere una rottura di scatole non da poco. 
L'Italia è stata l'ultima a pensare di riaprire le scuole dopo la quarantena e questo la dice lunga su come considera l'insegnamento, in un parossistico via vai di ipotesi e progetti, rimandi e ipotesi ... con un ministro che "non mi sembra attrezzato". Prima il campionato (ci mancherebbe) e poi ... adda passà a nuttata.

Eppure proprio quei docenti sono l'anima di molti nostri ricordi, i monumenti delle nostre memorie, gli artefici di tanta parte della nostra vita, quando la scuola non aveva abdicato al suo ruolo e al suo prestigio. Quante parole, letture, concetti, insegnamenti sono rimasti in noi dalla voce di quegli insegnati. Ce ne sono stati tanti e ce ne sono ancora ma immersi in una scuola che non è pensata in modo adeguato per essere quel motore sociale e culturale che un paese avanzato dovrebbe avere. Ah già, è estate ... se ne riparla a settembre.

Mentalmente normale, NormaMentale, Marco Cestelli

3 commenti:

  1. Disamina che fotografa in pieno e per larga parte la situazione scolastica italiana, anche se in certi passaggi risente un po' di alcuni luoghi comuni e
    credenze
    di popolo

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    1. Grazie per il cortese commento, io sono un esperto di scuola da due soldi soprattutto perchè la vivo indirettamente: io ci sono andato, i miei figli idem, poi madre, ex moglie, sorella ed ex suoceri ...il luogo comune ci sta e mi scuso

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