Belle, realmente giovani o “aggiustate”, abbronzate con
garbo e levigate, labbra strette e pronunciate sotto uno sguardo di sfida alla
sfiga altrui, labbra sospette di “turgido vigore” iniettato, labbra come vagine
che promettono paradisi sensoriali a fine serata. I ragazzi? Belli, anche loro,
curatissimi e dal sopracciglio rifatto. Tutti insieme in un grande casting al
Billionaire, ce li abbiamo messi noi in quel palcoscenico, nel gran premio dell’edonismo,
nella palestra per fotografi da rotocalco. Lo abbiamo fatto da anni e anni, da
quando abbiamo osannato le “ragazze del Drive In” oppure le “ragazze coccodè”,
poi le veline e le letterine, le mogli dei calciatori, giocatori in buona parte
ignoranti come le capre ma ricchi, status symbol a garanzia di essere davvero,
definitivamente gnocca; ecco, se la Bocconi è la garanzia di altissimi studi il
Billionaire è la certificazione della gnocca, un attestato perenne di appetibilità
assoluta, anche a futura memoria.
Ma oltre ad aver allestito noi questo paradiso di futili
desideri, di vanesie speranze, di progetti effimeri come diventare l’amante,
per poco o per molto, di un uomo ricco che ti renderà un po’ celebre e un po’
più ricca, lo critichiamo come teatro dei più bassi e riprovevoli disvalori, lo
stigmatizziamo come la negazione dei veri valori esistenziali come lo studio,
il lavoro, i figli, la famiglia… l’amore. È falso, è ingiusto, è solo uno sfogo
personale non scevro da latenti fattori di invidia: i poveri e i brutti non
studiano di più, non amano di più, non fanno più figli, non divorziano di meno;
siamo tutti parte della stessa cultura sociale e delle stesse miserie. La
povertà (o normalità) non è garanzia di valori migliori, questa è solo il
retaggio che ci viene dai film, dai romanzi, dal cattolicesimo strisciante che
ha permeato (anche molto correttamente) la nostra visione del mondo.
Ma ho una notizia per tutti noi: sui social abbiamo creato
un Billionaire virtuale. Ma questo lo approfondirò in una prossima
pubblicazione. Vi lascio con due perle di saggezza:
“La ricchezza non rende felici, figuriamoci la miseria”
(Woody Allen)
“Ci si innamora a vent'anni: dopo si innamorano soltanto le
cameriere.” (Gianni Agnelli)
Mentalmente Normale, NormaMentale, Marco Cestelli