16 settembre 2020

de "le cosce e l'immortalità dell'anima"


 Per tutta l’estate, sui social, abbiamo tanto apprezzato la vostra fisicità, vi abbiamo visto in posa, foto distrattamente intime, moderatamente allusive, in costume su lettini in spiaggia, oppure tramonti e panorami tra le cosce perfettamente depilate, selfie dall'alto con evidenti e meravigliose scollature, in prova vestiti o costumi di fronte allo specchio in camera, atteggiamenti guasconi con simpatiche “linguacce” sorridenti, “diti” medi alzati (forse per sfottere gli improvvidi corteggiatori senza speranza), oppure le due dita di “vittoria”(avete forse vinto la vacanza al mare), “boccucce” ammiccanti per baci virtuali.

Avete raccolto masse di “like” maschili, complimenti a non finire, e ve li siete meritati tutti. Vi ho (abbiamo) amato nella vostra generosità iconica. Vi ho (abbiamo) desiderato in queste performance vagamente sensuali, moderatissimamente pornografiche in veste di innocenti ricordi estivi, con foto amatoriali che hanno arricchito la bella stagione social. Brave davvero e non lo dico per esser simpatico, io ho davvero goduto delle vostre bellezze.

Poi, però, alcune scadono, subito dopo, con un post filosofico a caso, sulla superficialità maschile che non vede oltre l’estetica, sull'inaffidabilità maschile, su “essere se stessa al di là delle apparenze”, “per voi basta che respiri”, ecc. Personalmente sono molto selettivo (troppo) ma i miei istinti sono gli stessi, stesse pulsioni e quindi stessa limitatezza, non me ne vergogno affatto.  

È ovvio che lo stoicismo greco non deve albergare su Facebook, non è richiesta un’analisi psicologica ad ogni espressione fotografica, ma le incongruenze sono evidenti. Poi mi fate arrabbiare le mie amiche femministe che vedono in questi atteggiamenti da “pesca a strascico” come la più “palese e proterva dimostrazione della mentalità legata alla società patriarcale ove la donna si cela dietro il suo ruolo di eterno strumento di desiderio anziché paladine della virtù intellettuale femminile e della promozione, consapevole, del proprio ruolo sociale.

E dopo questo amabilissimo festival di pelle e sguardi, di centimetri di epidermide, di voluttà invitante, di allegra esposizione delle vostre bellezze, in questo “Billionaire virtuale” che è in tutti noi… vi lamentate (secondo i vostri post) che il testosterone prenda il sopravvento (LA VIOLENZA E LA MALEDUCAZIONE NON CENTRANO NIENTE)? Che quei maschietti mono-neuronali, pescati a strascico su Facebook, non tentino un approccio? Vi lamentate che scrivono semplicemente “ciao BBella, sei proprio BBella” su Messenger? Pensate se un maschietto con due o più neuroni vi scrivesse “ille mi par esse deo videtur”, ovvero una delle più belle frasi d’amore e desiderio mai scritte nella storia dell’umanità!?

Ci vorrebbe la “telepatia selettiva”, ovvero che vi scegliesse chi voi avreste scelto. Ma non c’è.

Siate felici di esser donne, lasciateci desiderare il vostro “desiderabile”, dovremmo aver tutti comprensione per le nostre debolezze umane, accettiamoci per quello che siamo, ovvero animali sociali sessualmente attivi. Amen

4 commenti:

  1. Bravo Marco che cerchi di tranquillizzare noi donne che a volte perdiamo il nostro senso dell' autoironia, fondamentale per farci sorridere.

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  2. Non c’è?? C’è c’è. Forse non c’è la telepatia selettiva, ma c’è la volontà selettiva, forse non c’è l’anima gemella, l’altra metà della mela, ma c’è il prosciutto con il melone o il formaggio con le pere... e sono parecchio più piacevoli e interessanti di una mela intera ricostituita.

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