Un paese europeo difende la propria laicità e la libertà di stampa.
“Accade allora che in una successione di spasmi commemorativi ci si commuove periodicamente di tutto per non occuparsi stabilmente di nulla.” E' un male del nostro tempo "social", permettetemi di creare questo spazio personale di "onanismo dialettico e mentale", da un uomo qualsiasi che ha voglia di mostrare il suo pensiero. C'è chi mostra piatti e viaggi, chi il fisico o gatti e cani, io solo me stesso in modo NORMAMENTALE, mentalmente normale, di chi si sente in gabbia in un paese morente.
29 ottobre 2020
Che pena essere "civili"
Un paese europeo difende la propria laicità e la libertà di stampa.
09 ottobre 2020
La Chiesa tra neopaganesimo e il supermercato etico
Mi lascia molto perplesso quello che leggo, da parte di
molti, nei confronti di Papa Francesco. Da laico praticante (che pratica la
laicità) mi interrogo spesso sul mio rapporto con il Divino e sul ruolo di Santa
Romana Chiesa, che apprezzo per le sue coerenze e come depositario di una
grossa parte della nostra cultura. Eppure vedo la nostra società che si
comporta con la Chiesa in modo strano, per me incomprensibile, pretendendo di
piegarla alle nostre inclinazioni e non alla Sua essenza. Vorremmo un
supermercato etico; un luogo dove si va, idealmente, a cogliere solo le cose
che ci piacciono: è contro la fame nel mondo? Mi piace, idealmente metto questo
concetto sul carrello. Valori universali per aiutare i poveri e i derelitti? Mi
piace, carrello. Come? Anche i neri che sbarcano? No, questo no, lascio stare. Papa
Francesco è contro l’odio che viene coltivato dai social? Non l’ho capita, vabbè,
passo oltre. La Chiesa difende l’amore e l’unità della famiglia e la gioia
della generazione dei figli? E… fanno presto ‘sti preti a parlare di figli e famiglia,
che cazzo ne sanno loro!? E i preti pedofili? La povertà poi … hai visto quanti
soldi ha il Papa nel suo conto corrente? Rubano anche loro, nonostante il
settimo comandamento.
Mi sembra che la nostra società voglia la Chiesa come il
vecchio PCI, io non sono mai stato comunista ma a Milano andavo alla mega festa
dell’Unità perché si mangiava molto bene e si spendeva poco. “State lì dove
siete, tenete aperte le chiese, predicate quello che vi pare, impartite i
sacramenti, santificate le feste e non rompete le palle”.
Ecco il problema: non sappiamo rinunciare ai riti e alle
tradizioni ma non vogliamo confrontarci con esse, vorremmo che il Presepe fosse
una rappresentazione di miniaturizzazione di una scena teatrale che premia i
nostri ricordi e la nostra tradizione senza conoscere il testo e il
significato, così Pasqua con le uova e i coniglietti di cioccolato. Molti hanno
al collo crocifissi e madonne come amuleti contro il malocchio, magari pregano
pure per la salute di un parente o per un esame scolastico, c’è anche chi va a
Pompei per mettere un cero alla “madonna più famosa”, oppure è praticamente
ateo ma crede in Padre Pio.
La Chiesa è un insieme di debolezze umane e riferimenti
divini, in quasi 2000 anni di storia è stata di tutto e di più, ha maturato una
dialettica mostruosa ed enciclopedica, eppure ha un solo riferimento “fisico”
certo, la Parola di Dio, le Sacre Scritture. Non le legge nessuno, si citano
frasi pronte all’uso come gli aforismi latini ma non si studiano, pretendendo
poi di discettarne sopra. Ma sono proprio quelle Scritture che fanno dire al
Papa quello che dice contro la ricchezza sterile, contro la caduta di valori,
contro la fame e la povertà, per gli Ultimi di tutto il mondo, contro i nostri
piccoli o grandi egoismi, promuovendo un dialogo con religioni e sentimenti,
usi e costumi diversi, e molto altro ancora. Si può dissentire tranquillamente,
si può ignorare senza problema, si può anche irridere se vi piace, ma non si
può piegare ai nostri desideri perché diventa culturalmente disonesto.
Invece ci piacerebbe che la Chiesa fosse il baluardo della
nostra civiltà verso i musulmani che ci invadono, e vorremmo usarla come lo
scudo “bianco” verso coloro che mettono in crisi il nostro “benessere”
occidentale. Addirittura una parte politica, cospicua e in crescita, agita i
crocifissi e i rosari per accreditarsi all'opinione pubblica come i paladini
della buona tradizione e difensori del palinsesto di “buone pratiche cristiane”
(ma laiche). Per me è culturalmente delinquenziale e fuorviante.
Che il neopaganesimo sia imperante è una probabilità, soprattutto
dopo una recente ricerca telefonica, effettuata su un campione nazionale di
cattolici praticanti, ha stabilito che al 70% dei contattati è capitato di
invocare l'aiuto di un santo. Di questi, il 31% si è rivolto a Padre Pio, il
25% a Sant'Antonio, il 9% alla Madonna. Seguono col 7% San Francesco, col 4%
Santa Rita e San Giuseppe, col 2% Gesù, con l'1% San Gennaro, San Rocco, Madre
Teresa di Calcutta, Sant'Agata e San Gerardo. "Il fatto che la
Madonna e Gesù sono pochissimo invocati e che la preferenza va ai santi, che non si
capisce che i piani sono diversi, è il segno che i nostri cristiani sono
ignorantissimi, dopo anni di catechesi e di ora di religione".
Ecco, smettiamola di dire al Papa quello che deve o dovrebbe
dire, la religione non risiede nel santino attaccato in auto o a quello che si
tiene nel portafoglio. Si può essere laici o atei ma non mistificatori
religiosi o culturali.
Marco Cestelli
Vogliamo “li sordi che ci cacciano in tasca dall’Europa, quelli che cce devono da”.
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