Ho la spiacevole, ma
netta, sensazione che il "glorioso popolo italico" non abbia contezza
di cosa sia il Piano Nazionale
di Ripresa e Resilienza (PNRR), il Next Generation EU, insomma “li sordi che ci
cacciano in tasca dall’Europa, quelli che cce devono da”.
1. La UE ha deciso (Macron e Merkel) che bisogna dare fondi e investimenti per
resistere alla pandemia e per ripartire in economia (Ripresa e Resilienza)
2. Il paese messo peggio di tutti è l’Italia (chissà perché), per cui “al paese
più bello de mondo” destinano più fondi di qualsiasi altro. Quanto? Per la
Cassa Integrazione 20 mld (a debito controllato), per la Sanità 36 mld (a
debito controllato e senza condizionalità) con il MES, 127 mld (a debito lungo
e controllato) e 80 mld a fondo perduto (agratisse) co Next Generation EU.
Inoltre la BCE ci compra il debito pubblico in continua crescita per tenere
bassi gli interessi (spread).
3. Conte torna da Bruxelles contando vittoria per i soldi che ci darà la UE (ha
ricevuto un applauso in Parlamento), in realtà ci stanno pagando per rimanere
in Europa e continuare a contribuire alla catena economica tedesca. La
Germania, per capirsi, sborsa di tasca propria un centinaio di miliardi scarsi
ma sicuramente dei tedeschi.
4. PERO’ CI METTONO DELLE CONDIZIONI, dovete fare un piano di investimenti e
non di spese, in modo che possiate creare ricchezza e lavoro in futuro (prossimo)
modernizzando il paese. Dovete fare dei passi verso un futuro migliore su
questi temi: Digitalizzazione,
innovazione, competitività e cultura; Rivoluzione verde e transizione
ecologica; Agricoltura Sostenibile ed Economia Circolare; Energia rinnovabile,
idrogeno e mobilità sostenibile; Efficienza energetica e riqualificazione degli
edifici; Tutela del territorio e della risorsa idrica; Infrastrutture per una
mobilità sostenibile; Alta velocità di rete e manutenzione stradale 4.0;
Intermodalità e logistica integrata; Istruzione e ricerca (Potenziamento delle competenze e diritto allo studio, Dalla
ricerca all’impresa); Inclusione e coesione (Politiche per
il lavoro, soprattutto giovani e donne, Infrastrutture sociali, Famiglie,
Comunità e Terzo Settore, Interventi speciali di coesione territoriale, ovvero
il SUD); Salute (Assistenza di prossimità e telemedicina, Innovazione
dell’assistenza sanitaria). Il tutto condito da urgenti riforme profonde come
giustizia e pubblica amministrazione, altrimenti non riuscirete ad essere
normali come noi e non riuscirete a spendere per gli investimenti. Vi diamo
tutti questi soldi a patto che facciate un piano serio e circostanziato, con
obiettivi chiari risultati controllabili a consuntivo. Insomma noi paghiamo e
voi dovete diventare normali.
5. Dopo mesi di attesa il governo Conte 2 partorisce un piano molto lacunoso in
cui enuncia i carichi economici dei provvedimenti, Renzi protesta (ma non
doveva farlo l’opposizione?) e il piano migliora, diventa più dettagliato,
rimodula i carichi economici ma non ancora in modo sufficiente. Conte va in
aula per ritrovare una maggioranza ma del grande problema del Next Generation
EU nessuno se ne occupa (a parte Italia Viva e + Europa, ma non doveva dirlo l’opposizone?).
Sembra che sia un fastidio prendere quel denaro a cui non vogliono pensare,
sembra che non si rendano conto (come gli elettori) di quello che significa.
6. Cosa dicono i tedeschi di tutto ciò? “L'Italia sta comprando consensi e voti con i soldi europei. Ecco il
secco giudizio sul PNRR da parte della più autorevole testata tedesca, la
Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz), che riflette per altro con toni assai
meno decisi quella che è l'opinione pubblica tedesca. Per sostenere il Recovery
Fun come ancora lo chiamiamo qui, la Germania dovrà farsi carico di parte del
debito comune europeo per una cifra che rappresenta l'8% del Pil nazionale. In
cambio riceverà anche lei risorse per circa un decimo però della cifra che
dovrà sborsare.
“Purtroppo”, si nota, “questo Governo,
oltre alla gestione di crisi intorno alla pandemia del Coronavirus, non ha
prodotto niente che punta verso il futuro”. Giudizio netto anche sul premier:
“Conte voleva distribuire i soldi di Bruxelles secondo criteri politici e clientelari.
Ma così, l’Italia mancherebbe l’obiettivo del Fondo Recovery, che dovrebbe
spingere verso riforme e crescita addizionale. Ma i politici italiani guardano
già verso i prossimi appuntamenti elettorali, probabilmente 2022, al limite nel
2023. Per questi, tanti vorrebbero comprare voti con soldi europei.”
Come funziona il Piano Nazionale
di Ripresa e Resilienza? Prima stesura del piano:
più donne che partecipano al mondo del lavoro, X miliardi. (Così non funziona).
Seconda stesura: più donne nel mondo del lavoro attraverso la riqualificazione
e l’estensione qualitativa e quantitativa dei servizi e degli asili nido, X
miliardi. (Così ancora non funziona). Ipotesi operativa: più donne nel mondo
del lavoro aumentando gli asili di XYZ unità di bambini, XYZ miliardi,
risultato atteso Q% di donne al lavoro nel tempo T1, T2, T3. Questo funziona e
può essere finanziato.
“Quando chiedi prestiti o addirittura finanziamenti perduti ad altri non puoi
alzare le spalle e sbuffare, ma devi sentire e rispettare le richieste
dell'erogatore. Piller ha un esempio virtuoso che per noi è ancora più
umiliante: “Guardate la Grecia. Il suo piano l'ha presentato il 15 novembre.
Non utilizzano i prestiti per la spesa pubblica. Prendono a prestito 12
miliardi per darli tutti alle imprese per i loro investimenti, a patto che se
ne facciano dare la metà (altri 12 miliardi) da banche finanziatrici che quindi
sono chiamate a valutare la qualità di quei programmi. Così si usa il Recovery
Fund come leva finanziaria e non si aumenta di troppo il debito. La Grecia poi
usa i grants, i fondi perduti con un piano molto serio. Vogliono introdurre
energia pulita anche sulle isole, ma prima le collegano con la rete nazionale
attraverso infrastrutture sottomarine. In quel modo isole meno turistiche
produrranno energia che verrà distribuita a quelle più turistiche senza dovere
ovunque una centrale. Ecco, questo è un piano serio. Certo la differenza è che
in Grecia c'è un primo ministro con un PHD di Harvard, che può tenere testa a
professori di economia e capisce quello che viene scritto nei piani. Come capo
consigliere economico si è affiancato un premio Nobel. Un po' diverso
dall'Italia, dove si piazzano lì gli amici di Pomigliano d'Arco di Luigi Di
Maio per dare loro un posto. Risultato: la Grecia sta recuperando, l'Italia no”.
Marco Cestelli